venerdì 31 agosto 2012

Il cardinale Martini, Eluana Englaro e le amorevoli suorine infermiere

E' morto il cardinale Martini e tutti i giornali, anche la Repubblica, ci fanno presente come fosse un merito che ha rifiutato l'accanimento terapeutico.
Non è un merito, né una dimostrazione di forza d'animo, ma semplicemente un'esibizione di potere e privilegio.
Eluana Englaro non ha potuto decidere, e neppure suo padre. Beppino Englaro, per aver chiesto per sua figlia quello che al cardinale è stato dato senza alcun problema, è stato definito assassino.

Questa storia pubblica mi fa tornare alla mente una storia privata, la morte di mio padre. E' morto in ospedale, di cancro ai polmoni. Ad un certo punto, lui soffriva molto, una suora infermiera si avvicina a mia madre, e la rassicura che lo faranno soffrire meno: gli danno qualcosa, e dopo 5 minuti è morto.
Questa cosa, se si vogliono usare le parole per capire, si chiama eutanasia; personalmente la trovo un'ottima cosa, sono ben contento che gli abbiano evitato ore di inutile agonia e di perdita definitiva della dignità umana.
L'amorevole suorina di cui sopra, però, fa parte integrante dello stesso gruppo di potere che si oppone unghie e denti al testamento biologico, cioè alla possibilità per i singoli di dire chiaramente, alla luce del sole, di non voler vivere anni privi di coscienza con una sonda nel naso ed un tubo nel culo che ci mantengano innaturalmente in vita.
Contraddizione? No, questi due aspetti fanno parte della politica di manipolazione delle coscienze della religione cattolica (e probabilmente di altre religioni monoteistiche, ma questa è quella che mi è toccato di conoscere meglio).
Il principio di base è la negazione dei diritti, e la concessione di privilegi: tu non hai il diritto di decidere come morire, ma puoi chiedere l'elemosina ad una suora compassionevole, che ti dispenserà una dolce morte: andrà un pochettino contro alle regole, ma lo fa per pietà e per amore, e i tuoi parenti saranno grati all'istituzione che rappresenta, e generosi di offerte.

La stessa logica sta dietro all'apparente contraddizione dell'indissolubilità del matrimonio, combinata con il tribunale della sacra rota. In soldoni: non ci sono eccezioni al principio che quando ti sposi è per sempre, l'uomo non divida ciò che Dio ha unito, non desiderare la donna d'altri, e se ti stufi della femmina che una volta ti attizzava te la tieni comunque per il resto della tua vita. Lo dicono i libri sacri, e lo ripetono continuamente i sacerdoti.
MA
se hai parecchi soldi, una posizione sociale importante e molti amici che contato, puoi far sì che un tribunale ecclesiastico dichiari che quando ti sei sposato hai detto di sì, ma in realtà c'avevi la testa da un'altra parte, eri immaturo, non eri proprio convinto,quindi quel matrimonio è nullo: non stai dissolvendo nulla che Dio avesse unito prima, perché tanto Dio non aveva unito niente.
Rispetto all'andare a troie lasciando la moglie a casa a lavare i piatti costa di più, ma si va in paradiso.
Suona demente, ma la maggioranza del parlamento italiano ha detto una cosa simile, come struttura logica, sulla presunta nipote di Mubarak; la sospensione della logica a quanto pare attiene anche alle istituzioni repubblicane.

La rivoluzione francese ci ha provato a trasformare i sudditi in cittadini, ma non ci è riuscita completamente.

Peccato.

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